Di te lontana dietro una porta
chiusa, odo ancora il pianto d’animale:
così negli alti paesi al vento della neve
ulula l’aria fra i chiusi dei pastori.

Breve gioco avverso alla memoria:
la neve qui è discesa e rode
i tetti, gonfia gli archi del vecchio Lazzaretto,
e l’Orsa precipita rossa fra le nebbie.

Dove l’anca colore dei miei fiumi,
la fronte della luna dentro l’estate
densa di vespe assassinate? Resta il lutto
della tua voce umiliata nel buio delle spalle
che lamenta la mia assenza.

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