Bizzarra divinità, bruna come le notti,
profumata di muschio misto all’avana,
opera di un qualche [...]
Quando non posso guardare il tuo volto
ecco, guardo i tuoi piedi.
I tuoi piedi d’osso inarcato,
i tuoi piccoli piedi duri.
Io so che ti sostengono,
e che il tuo dolce peso
su di essi s’innalza.
La tua cintura e i tuoi seni,
la duplicata porpora
dei tuoi capezzoli,
la scatola dei tuoi occhi
che hanno appena volato,
la bocca ampia di frutto,
la tua chioma rossa,
piccola torre mia.
Ma non amo i tuoi piedi
se non perché camminarono
sopra la terra e sopra
il vento e sopra l’acqua,
fino a che m’incontrarono.