L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da' bei vermigli fior,
nel muto [...]
la Natura è un tempio, e ha colonne viventi
che un mormorar confuso di parole riversano:
l’uomo va, e foreste di simboli attraversa
che lo scrutano con occhi familiari e intenti.
Come lunghi echi che da lontano si fondono
in una tenebrosa unità e immensa,
profonda come notte e come luce intensa,
i profumi i colori i suoni si rispondono.
So di profumi freschi come carni d’infanti,
come l’oboe soavi, simili a prati verdi,
altri conoscono densi e corrotti e trionfanti,
che s’espandono come le cose ove ti perdi,
e sono il benzoino, l’ambra, il muschio, l’incenso:
tutti cantano gli slanci dell’anima e del senso.
L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da' bei vermigli fior,
nel muto [...]