Quando vennero uccelli a muovere foglie
degli alberi amari lungo la mia casa,
(erano ciechi volatili notturni
che foravano i nidi sulle scorze)
io misi la fronte alla luna,
e vidi un alto veliero.

A ciglio dell’isola il mare era sale;
e s’era distesa la terra e antiche
conchiglie lucevano fitte ai macigni
sulla rada di nani limoni.

E dissi all’amata che in sé agitava un mio figlio,
e aveva per esso continuo il mare nell’anima
“Io sono stanco di tutte quest’ali che battono
a tempo di remo, e delle civette
che fanno il lamento dei cani
quando è vento di luna ai canneti.
Io voglio partire, voglio lasciare quest’isola”.
Ed essa: “O caro, è tardi: restiamo”.

Allora mi misi lentamente a contare
i forti riflessi d’acqua marina
che l’aria mi portava sugli occhi
dal volume dell’alto veliero.

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