Tutta la notte ho dormito con te
vicino al mare, nell'isola.
Eri selvaggia e dolce [...]
Ogni forma che vedi ha il suo Tipo supremo nell’Oltrespazio:
se la forma scompare, non temere: la sua radice è eterna.
Ogni immagine che vedi, ogni discorso che ascolti
non penarti quando scompare, ché questo non è vero.
Poiché eterna è la fonte, i suoi rami scorrono sempre,
e poiché ambedue mai cessano, inutile è il lamento.
Considera l’Anima come fontana e le opere sue come rivoli:
finché la fonte dura ne scorrono freschi ruscelli.
Via dal cervello il dolore, e di quest’acqua pur bevi;
non temer che si secchi, è acqua senza sponde!
Da quando tu venisti in questo mondo d’esseri
davanti ti fu messa, a salvarti, una scala.
Fosti dapprima sasso, poi diventasti pianta,
e ancora poi animale: come ciò t’è nascosto?
Poi diventasti Uomo con scienza, mente, e fede:
guarda come ora è un Tutto quel corpo, già Parte di terra!
E, trascorso oltre l’Uomo, diverrai Angelo certo,
oltre questa terra, dopo: il tuo luogo è nei cieli.
E passa ancora oltre l’Angelo e in quel Mare ti immergi:
così tu, goccia, sarai mare immenso ed Oceano.
Smetti di parlar di “Figlio”, dì col cuore: “Uno”.
Se il tuo corpo è vecchio, a che temere, se l’anima è giovane?