Come talvolta in mezzo ai rami ancora
spogli un mattino sorge, e in quel momento
è primavera: così nulla affiora
dal suo capo, che il subito portento

della poesia non ci ferisca; il muro
d’ombra è lontano dal suo sguardo incauto
troppo fresca è la fonte per il lauro,
e solo tardi all’arco delle pure

sue sopracciglia sorgerà il rosaio,
da cui foglie cadute e sparse il lieve
tremito della bocca veleranno,

quella che tace adesso e accenna solo
a un sorriso da cui nitida beve
il canto come un’acqua nella gola.

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